Lo scenario macro è rimasto pressoché invariato. Negli Stati Uniti l'aumento della inflazione core è stato controbilanciato dal calo dei prezzi alla produzione e del tasso di utilizzo degli impianti, confermando così un soft landing. Nel Vecchio Continente l'inflazione è scesa sotto il 2% ma potrebbe risalire di uno 0.4 a causa dell'aumento dell'Iva tedesca dal 2007. Le variabili danno un quadro positivo per l'obbligazionario e il freno potrebbe giungere solo dall'azionario che continua a dare segnali di forza e dai timori di inflazione evidenziati dalle minute dei Governatori e meno dai dati reali. Il mercato alla fine del mese di luglio si è mosso al rialzo grazie alla sospensione della fase restrittiva Usa e poi ha proseguito scommettendo su un hard landing dell'economia a stelle e strisce, a settembre poi ha ritracciato per l'update dello scenario macro Usa che cominciava a scontare il soft landing. Ora siamo ad un bivio e se le attese rimarranno quelle di un mercato laterale il trend dovrebbe recuperare.
La conferma dello scenario sopra descritto dovrebbe indurre la Fed ad astenersi dal praticare nuovi interventi sui tassi.
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