lunedì, giugno 28, 2010

Niente di nuovo dal Fronte Occidentale, ma anche da quello Orientale...

"La ripresa economica procede, ma a passo moderato, accompagnata da un graduale miglioramento del mercato del lavoro, segnato però da un alto tasso di disoccupazione. Le condizioni del sistema finanziario offrono minore sostegno alla crescita, di riflesso all'evoluzione della situazione all'estero".
Con queste parole la FED, facendo un riferimento abbastanza esplicito alla situazione dell’area Euro, ha accompagnato la decisione di mantenere i tassi ai minimi storici, e nel comunicato si legge pure che resteranno tali per un tempo “eccezionalmente molto prolungato”.
Il nodo del problema è ancora l’indebitamento pubblico europeo ma attenzione, secondo le stime di JPMorgan, a fine anno gli States avranno un indebitamento pubblico dell’88% contro l’83% di Eurolandia mentre il deficit viaggerà intorno al 10% contro il 6,6% europeo. Mentre però in America una timida ripresina si è affacciata, l'economia mondiale a questo punto aspetta l'evoluzione della situazione europea. L'anno cruciale per capire se l'Eurozona riuscirà a mettersi definitivamente alle spalle la crisi dei debiti sovrani sarà il 2011. Il prossimo anno gli stati che aderiscono all’Unione dovranno rimborsare un totale di oltre 870 miliardi di dollari in Titoli di Stato. In particolare si può notare che il “Bel Paese” è al primo posto di questa speciale graduatoria:
Italia 224.706 milioni di $
Francia 186.964 milioni di $
Germania 166.489 milioni di $
Paesi Bassi 91.604 milioni di $
Spagna 78.896 milioni di $
Belgio 35.075 milioni di $
Grecia 28.970 milioni di $
Lussemburgo 23.736 milioni di $
Portogallo 9.913 milioni di $

All’impennata dei debiti governativi in scadenza nei prossimi anni dobbiamo sommare anche con l’onda lunga del Credit Crunch che non risparmia le Banche Europee. Secondo un recente studio de Il Sole 24ore, gli Istituti di Credito Europei, dovranno sborsare 310 miliardi nel 2011 dai 116 miliardi del 2010 e nel 2012 il debito sale a 489 miliardi di cui più della metà a carico di BNP Paribas.
Tutto questo per dire che non ci arrivano grandi novità né tantomeno molta positività dai mercati finanziari occidentali ma devo dire che anche quelli orientali non brillano particolarmente.
Questa è la situazione da inizio anno delle principali piazze finanziarie:
Dow Jones (USA) -2%
Dax (Ger) +1%
FtseMib (Ita) -15%
Nikkei (Jap) -5%
SSE Composite (Cina) -20%
BSE Sensex (India) +3%
Bovespa (Bra) -4%
E questi alcuni interessanti riferimenti:
Euro/$ -14%
Gold +13%
Case/Shiller (immobiliare USA) -3,1% (previsione 2010 su 2009)
S&P 500 P/E Ratio 19,53
Cds Republic of Italy 186

La prudenza nella gestione rimane ancora la nostra linea guida in attesa di migliori momenti per muoversi, nella convinzione che una ulteriore svalutazione dell’euro sia inevitabile e potrebbe dare una mano a far ripartire esportazioni e produttività.

Cari saluti

GIANLUCA CECCHINI

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