domenica, dicembre 19, 2010

THREE DRIVE BULLISH...? (sul cross EUR/USD)


Sul cross EURO/DOLLARO si sta configurando un three drive bullish pattern, conformazione grafica che spingerebbe l'euro a segnare nuovi massimi sul dollaro oltre 1,60. La figura necessita tuttavia della prosecuzione della gamba rialzista (C') che spinga i corsi fino all'area 1,44, quindi una fase di debolezza che riporti l'euro sotto 1,16. (sul grafico allegato sono evidenziati i tempi di raggiungimento degli obiettivi correttivi, fine ottobre 2011....metà aprile 2012 - quelli rialzisti invece potrebbero essere stati già raggiunti o da raggiungere entro il primo semestre 2011)

sabato, dicembre 04, 2010

Chi sarà per primo ad abbandonare l'Euro...?

Il controllo politico sull'Europa comincia a venire meno ora che la crisi esistenziale dell'Eurosistema si aggrava giorno dopo giorno. I numerosi discorsi, interviste, articoli ed altre dichiarazioni pubbliche sul “futuro dopo l'Euro come lo conosciamo” ne sono un chiaro segnale. La stampa britannica si concentra in particolare su che cosa farà la Germania: il Financial Times del 24 novembre si chiede se “la Germania ucciderà l'Euro?”, mentre l'Independent fa eco il 25 novembre: “La Germania sarà la prima a lasciare l'Euro?”.

Entrambi i quotidiani, ed anche altri in Gran Bretagna, avvisano i lettori che c'è da attendersi una sentenza della Corte Costituzionale tedesca a favore dei ricorsi presentati contro gli aiuti EU all'Eurozona, e che gli elettori in Germania sono contrari a questi giganteschi salvataggi e sempre più ostili nei confronti dell'Euro. “No, la minaccia all'Euro non viene dai membri più deboli, ma da quelli più forti” scrive The Independent. “La riforma dei trattati che governano l'Euro è dunque essenziale per la Germania… In pratica, tuttavia, è difficile immaginare che la Germania riesca ad ottenere le riforme che desidera il suo elettorato”.

E questa è la più grande minaccia alla moneta unica europea in questo momento – che l'anno prossimo, con la frustrazione per la propria incapacità di ottenere una riforma significativa dell'Euro, la Germania (e altri paesi che la pensano come lei) potrebbero abbandonare il progetto in cui hanno investito così tanto".

Il Daily Telegraph è andato oltre, citando il Prof. Wilhelm Hankel, uno dei cinque ricorrenti presso la Corte Costituzionale, che dice: "La Germania non può continuare a pagare i salvataggi senza andare in bancarotta. Questo fa paura alla gente. Non si trova una cassetta di sicurezza libera in banca oggi in Germania perché sono state tutte affittate e riempite di oro e argento. È una specie di Svizzera underground entro i nostri confini. La gente ha ricordi terribili del 1948 e del 1923, quando perse tutti i risparmi… c'è stata una chiara violazione della legge, e nessun giudice può ignorarla. Sono convinto che la Corte vieterà futuri pagamenti". Il Telegraph conclude: “Se ha ragione – e lo sapremo in febbraio – la crisi del debito UE subirà una svolta drammatica”.

In effetti ci sarà un'udienza decisiva in dicembre, e si prospetta una sentenza all'inizio dell'anno prossimo. Questo scatenerà sicuramente una forte reazione dai mercati finanziari, contro cui dovranno proteggersi i tedeschi, se vogliono evitare di andare a fondo insieme al sistema in bancarotta del gruppo Inter-Alpha.

In Germania stessa molte personalità si sono unite ad Hankel nel mettere in dubbio il sistema dell'Euro “come lo conosciamo”, inclusi Hilmar Kopper, ex amministratore delegato della Deutsche Bank, e Hans-Olaf Henkel, ex presidente della Confindustria tedesca (BDI). A livello parlamentare, i politici dell'FDP in particolare (il partner di minoranza nella coalizione) hanno annunciato che non voteranno a favore degli aiuti al sistema bancario irlandese, aggiungendo che occorre proteggere il denaro dei contribuenti da tale misura.

E Carsten Schneider, portavoce dell'SPD sul bilancio, ha fatto appello al ministro delle Finanze Schaeuble affinché dica alla seduta speciale del Commissione Bilancio al Bundestag il 29 novembre “che tipo di Piano B abbia, se dovesse crollare il sistema dell'Euro”.

In Italia Paolo Savona, presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, ha reiterato il suo appello per un Piano B italiano, per un futuro al di fuori dell'Euro. Parlando a Radio Vaticana il 22 novembre ha detto che l'unica domanda è se l'Euro verrà abbandonato per scelta o come un "risultato inevitabile". Un paese serio, ha aggiunto, deve avere "un programma, un'ipotesi, un Piano B che includa questa possibilità".

In un'intervista il 19 novembre alla pubblicazione internet Sussidiario.net, Savona sostiene che “le soluzioni tampone che si stanno individuando non possono funzionare”. “È meglio, a questo punto, che ogni paese abbia un suo schema su come uscire dalla situazione. Ognuno deve sapere cosa succede e cosa fare qualora si rompa l’Eurozona o addirittura l’Unione Europea”. Oggi, denuncia Savona, “siamo in una situazione di 'occupazione straniera', sono gli altri che ci devono dire come ci dobbiamo comportare. Questo non è accettabile, non è dignitoso”.

Fonte originale: EIR Stratetic Alert

giovedì, novembre 25, 2010

Le terre rare, un' arma commerciale cinese sconosciuta...

Les terres rares, une arme commerciale chinoise méconnue

Le tensioni internazionali su eventuali restrizioni cinesi all' esportazione delle Terre rare aumentano. Sconosciute dal grande pubblico, questi preziosi minerali sono essenziali alla fabbricazione di prodotti molto ricercati in occidente.....
Non c' é solo lo Yuan e la politica dei tassi di cambio praticati dalla Cina che irritano il resto del mondo. Ci sono anche le Terre rare. La situazione in questo settore, si é talmente aggravato questi ultimi tempi al punto che, il segretario di stato americano, Hillary Clinton, ha ufficialmente chiesto alla Cina di garantire un " commercio senza ostacoli " di questi minerali.
Ma di cosa si parla.....
Cosa sono le Terre rare? ...... Le Terre rare racchiudono 17 minerali dai nomi talmente sconosciuti al grande pubblico come il Samarium, .. o l'Europium, e nelle quali ( le terre rare ) si trovano alcune materie prime essenziali alla produzione di prodotti molto ricercati dai consumatori o dai militari. L' Iidium permette di fabbricare gli schermi piatti per le televisioni, ... il Tungstène é un materiale indispensabile per la costruzione di teste per missili, mentrer l' Antinium entra nella composizione dei semi-conduttori. ...
Senza le Terre rare cinesi, niente telefonini portatili, niente iPod e niente automobili elettriche, niente diesel etc.......
Qual' é il peso della Cina nella produzione delle Terre rare? .... Attualmente il 97 % delle Terre rare provengono dalla Cina. I giacimenti di questi minerali molto ricercati si concentrano in 3 regioni del paese. L' estrazione da spesso luogo a miniere clandestine, come nella Mongolia-interna dove le condizioni di lavoro dei minatori sono spesso oggetto di critiche da parte delle organizzazioni di difesa dei diritti umani.....

Come é iniziato il conflitto? .... Le prime denuncie contro la Cina sono venute dal Giappone. Pechino avrebbe allora proibito a molte navi di lasciare i porti cinesi per approvvigionare il Giappone. Se la Cina se ne difende, parecchi analisti stimano che l' Impero du Milieu avrebbe preso questa decisione in ritorsione al conflitto su le " acque territoriali " che oppongono i due paesi e che si é aggravata a fine Settembre......

In seguito Washington si é ugualmente preoccupato di eventuali restrizioni all' esportazioni di Terre rare. La Cina non avrebbe apprezzato molto l' apertura di un' inchiesta negli Stati-Uniti sulle sovvenzioni accordate all' esportazione di tecnologie " verdi " da parte delle autorità cinesi. Un conflitto commerciale condannato a esplodere un giorno o l' altro: ... in effetti, la Cina utilizza sempre piu le Terre rare per la propria produzione. Dal 2005 il volume delle Terre rare che la Cina esporta calano del 5% l' anno.

La Cina é il solo produttore di Terre rare? ... Le terre rare, in effetti non sono poi cosi rare.... Gli USA concentrano, per esempio il 15 % delle risorse mondiali e negli anni '80, assicuravano il 50% della produzione mondiale. L' Australia e l' Indonesia ne sono abbastanza ricche. Ma tutti hanno abbandonato alla Cina l' estrazione di queste materie prime. Un' errore strategico? .. Forse.. e secondo alcuni specialisti la domanda mondiale di Terre rare cresce attualmente del 15 % annuo tanto da spingere alcuni pasi come gli USA o l' Australia a riaprire alcune miniere.

La presa di controllo del mercato mondiale da parte della Cina é dovuta ad una politica dei prezzi molto aggressiva. Il prezzo del néodyne era compreso tra 30 e 35$ il kilo inizio 2002, é poi sceso a 5$. Con l' aumento esorbitante del prezzo delle materie prime e l' aumento della domanda, il prezzo é risalito a 35$ il kilo nel 2007. Ormai il néodyme si scambia a circa 30$. Questa situazione ha condotto gli altri grandi attori del mercato a chiudere la loro produzione. Rhône-poulenc ( diventata Rhodia ) aveva chiuso le sue miniere in Australia e in Africa del sud negli anni '90 e gli americani hanno fatto la stessa cosa.

La situazione é molto preoccupante per il controllo della Cina su questo mercato. Ad inizio degli anni '90, Deng Xiaoping aveva poclamato che .. " le Tere rare sono alla Cina quello che il Petrolio é per il Medio-Oriente " .... La situazione attuale gli sta dando ragione..........

PS: .... i 17 minerali.....le lanthane, le cérium, le praséodyme, le néodyme, le prométhéum, le samarium, l’europium, le gadolinium, le terbium, le dysprosium, le holmium, l’erbium, le thulium, l’ytterbium, le lidium, le tungstène et le lutetium.


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Ciao.... 1lm Luciano

mercoledì, novembre 24, 2010

Caos economico...il buonsenso o la formula magica Svizzera.....

Le teorie politiche ed economiche fioriscono come cardi selvatici quando le persone non sanno esattamente in quale direzione andare. La Svizzera in questa cacofonia possiede un argomento di peso.....
Nel 1914, John Alexander Smith, professore di filosofia a Oxford, aveva aperto la prima sessione di una serie di corsi come segue: .. " Signori, vi state imbarcando in un ciclo di studi che vi offrirà un nobile avvenire. Dopo questa precisazione permettetemi di essere molto chiaro in merito. Niente di tutto quello che imparerete durante questi studi vi sarà di una qualsiasi utilità per il seguito, eccezion fatta per una cosa: ... " se lavorerete duro e con intelligenza, avrete almeno la possibilità di individuare il falso quando una persona vi parlerà, e questo .. " a parer mio " .. é la principale, se non la sola ragione d' essere dell' educazione ....
É grazie a questa filosofia pratica e il voto diretto degli Svizzeri che questo paese é gestito meglio delle contrade vicine ed anche quelle di oltre-mare. Il buonsenso premia ancora sul politicamente corretto nonostante sia aggredito ( dall' interno come dall' esterno ) da un diluvio di parole che promettono il paradiso grazie a dei programmi politici che non hanno mai funzionato da nessuna parte......
Lo sgomento ottenuto dalla perdita totale del controllo delle funzioni finanziarie é un' opportunità con la quale questi .. " Messierurs " .. vi propongono qualsiasi cosa senza il minimo riguardo per le conseguenze....
Certo, bisogna avere il cuore aperto, ma prima di tutto bisogna riflettere senza tener conto delle buone parole dei guru e dei politici che ci spiegano come e perché hanno la formula magica che storicamente si é rivelata sempre una catastrofe nella sua applicazione. Quest' ultimi hanno un solo obbiettivo: " ottenere o mantenere il potere ad ogni costo e conservare, a vostre spese, una confortabile posizione.
.. Chiedendo ad un grande avvocato .. " perché lei vota per quello o quell' altro cretino ? " .., é stata ottenuta questa edificante risposta .. " Bisogna assolutamente votare per lui. Cosi siamo sicuri che farà delle cretinate e di fatto garantirà il nostro pane quotidiano e ci fornirà uno stock inesauribile e di processi " ....


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1lm Luciano

AREA EURO...

Vi giro una nota molto interessante scritta da nostri collaboratori sulle recenti discussioni sulla riforma del patto di stabilita' e sulla creazione di un meccanismo permanente di gestione della crisi del debito all'interno dell'Area Euro.

Il tema va seguito con molta attenzione per i forti impatti che potrebbe avere sull'Area. Da quando e' iniziato il dibattito gli spread sui paesi periferici hanno per il momento ricominciato ad allargarsi in maniera significativa.

L’AREA EURO PROVA A RIFORMARE LA POLITICA FISCALE: GIUSTI GLI OBIETTIVI; MA ARDUO E RISCHIOSO REALIZZARLI

La crisi del debito sovrano scatenatasi questa primavera ha reso drammaticamente evidente la necessità di una riforma della politica fiscale all’interno dell’area euro.

Il Consiglio Europeo del 28/29 ottobre ha fatto concretamente un primo passo in tale direzione, decidendo di:

1) Riformare il Patto di Stabilità e Crescita, per renderlo più capace di prevenire la deriva dei conti pubblici. Pur andando nella direzione corretta, la riforma è meno ambiziosa di quella avanzata dalla Commissione e dalla BCE.

2) Predisporre un meccanismo permanente per affrontare la crisi di uno stato dell’area euro, per evitare il ripetersi di quanto accaduto questa primavera con la crisi greca. Tale meccanismo potrebbe prevedere anche il coinvolgimento del settore privato, che sarebbe pertanto chiamato a sostenere un costo, accanto ai contribuenti.

E’ quest’ultima la novità di rilievo del Consiglio di Ottobre, molto diversa dall’impostazione finora adottata con il Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria (European Financial Stability Facility, EFSF, nato questa primavera per arginare il contagio derivante dalla crisi greca e di durata triennale).

Quali potrebbero essere le conseguenze:

· Se realizzato efficacemente, questo meccanismo potrebbe ridurre l’azzardo morale e rafforzare così la disciplina e la tenuta dell’area euro.

· Però, andando a toccare aspetti che potrebbero richiedere la riformulazione del Trattato (a meno di un anno dall’entrata in vigore della riforma di Lisbona e dopo 8 anni di estenuanti trattative per partorirla), avvia un percorso politico/istituzionale dai risvolti incerti e difficilissimo da realizzare nei tempi previsti oggi dal Consiglio (il 2013).

· Soprattutto, le conseguenze di breve periodo per i paesi periferici potrebbero essere molto negative. Questi ultimi, di fronte ad un nuovo allargamento degli spread dei propri titoli di stato contro quelli della Germania, già iniziato subito dopo la decisione del Consiglio a causa della revisione al rialzo del rischio di default da parte del mercato, potrebbero paradossalmente decidere di gettare la spugna e chiedere l’accesso al EFSF prima che scada nel 2013.

· Infine, non vanno ignorate le preoccupazioni della BCE in merito al rischio sistemico di breve periodo di un default di uno stato membro per il sistema bancario dell’area euro, e non da ultimo anche per il bilancio della stessa BCE, costretta a maggio dalla pressione degli eventi ad avviare un programma di acquisto di titoli di stato dei paesi periferici, ma in un contesto in cui il default di un paese membro era escluso categoricamente.

1. La decisione del Consiglio

La riforma del Patto adottata dal Consiglio è una versione più debole di quanto proposto della Commissione Europea:

1) Al posto di un sistema di regole automatiche, avanzata dalla Commissione, resta al Consiglio la flessibilità di valutare caso per caso.

2) Sono predisposte sanzioni più incisive, ma che non scattano immediatamente sulla base della valutazione della Commissione, serve una decisione del Consiglio.

3) Viene invece accolta la proposta di elaborare “un meccanismo di macro-sorveglianza”, che valuti non solo le finanze pubbliche di uno stato, ma anche l’indebitamento del settore privato e la posizione competitiva di un paese. In quest’ambito non sono però previste sanzioni, al contrario di quanto auspicava la BCE.

Resta pertanto al Consiglio Europeo ancora un notevole arbitrio politico, che ha impedito al Patto di Stabilità di funzionare a dovere in precedenza e che non soddisfa la richiesta di maggiore automatismo invocata dalla BCE.

In cambio del sì tedesco a questa riforma più annacquata, voluta dalla Francia e dai paesi mediterranei, la Germania ha però ottenuto che si decidesse di predisporre un meccanismo permanente di risoluzione della crisi di un paese membro.

Il Consiglio inizierà a discuterne i dettagli dal prossimo meeting di dicembre. Si vuole disegnare una riforma “leggera”, che non vada a modificare il Trattato (non è chiaro però fino a che punto questo sarà possibile) e che sia coerente con la clausola di “non-salvataggio” iscritta nello stesso. Pertanto, verrà contemplata anche la partecipazione del settore privato. Significa che un eventuale piano di salvataggio di uno stato membro in difficoltà potrebbe includere, come parte dell’accordo di ristrutturazione, anche la sospensione dei pagamenti degli interessi e/o la perdita di parte del capitale prestato dall’investitore.

2. La posizione della BCE

La BCE ha manifestare direttamente la propria insoddisfazione in una nota diffusa al Consiglio, che si accingeva a discutere la riforma. E’ inusuale che la BCE prenda una posizione così forte, ma quest’ultima avrebbe preferito che gli stati facessero fin da subito il massimo per rafforzare la credibilità delle finanze pubbliche (con un maggiore automatismo delle sanzioni), invece che imbarcarsi in una riforma del Trattato.

La BCE è anche molto preoccupata per le potenziali ripercussioni negative nel breve periodo sui paesi periferici e sul sistema bancario dell’area, nonché sul proprio bilancio, visto che a maggio è stata chiamata a partecipare al “salvataggio della periferia”.

Per la BCE, inoltre, è velleitario credere che possa esistere qualche cosa come un meccanismo “ordinato” di default: disegnare e implementare un piano simile nella pratica è molto difficile.

Ma a nostro avviso l’aspetto che più la disturba è il timore che, se si inizia a parlare di default, venga meno l’incentivo dei paesi dell’area euro a fare le riforme strutturali necessarie.

3. Conclusione: impatti sul mercato

Parlare di default di uno stato membro in un momento in cui i paesi periferici sono così tanto in difficoltà è estremamente rischioso:

1. Il mercato riprezzerà verso l’alto il rischio di default e l’allargamento ulteriore degli spread potrebbe rendere impossibile il risanamento delle finanze pubbliche. Paradossalmente, dal punto di vista di un paese periferico che si trova oggi in difficoltà, il nuovo meccanismo potrebbe incentivare la richiesta di accedere ai fondi del EFSF, finché disponibili, posto che dal 2013 in poi il rischio di default aumenterà sensibilmente.

2. Appare molto probabile a questo punto che la Grecia sarà chiamata a ristrutturare il proprio debito nel 2013.

3. Infine, se per realizzare la riforma proposta dalla Germania bisognerà riscrivere il Trattato, e posto che non è credibile che un’impresa del genere riesca entro il 2013, non escludiamo che il mercato ricominci a prezzare anche il rischio che la Germania, frustrata dall’insuccesso, decida di uscire dall’area euro.

Per concludere: la proposta tedesca è corretta, coraggiosa e resta l’unica possibile per tenere unita l’area euro nel lungo termine: gli stati virtuosi non devono pagare gli errori di quelli irresponsabili. Ma rappresenta una sfida politico/istituzionale notevole, che rischia nel breve di acuire lo stress sui paesi periferici e vanificarne gli sforzi di aggiustamento.

GIANLUCA CECCHINI

giovedì, novembre 18, 2010

Siderografo di Bradley 2011...

Dal 15 novembre il siderografo ci dice che i mercati stanno attraversando una fase piatta che potrebbe proseguire fino alla metà di febbraio 2011 (17/02), successivamente si lancerà in un fortissimo rally direzionale (in quale direzione però il siderografo non ce lo dice!!!) fino al 29-30 luglio 2011, dopodiché tornerà nuovamente laterale fino alla fine dell'anno.

sabato, novembre 06, 2010

La FED, la politica monetaria...e l'..."uomo nero"...

Io sono anti-keynesiano....ma se adesso negli USA ci fosse un economista della "teoria austriaca"
il  conto lo starebbero già pagando gli ultimi.....  
Bisogna ringraziare il cielo che la politica dell'...."uomo nero"....ha già iniettato 1600 mld di  dollari 
e probabilmente ne inietterà ancora...perchè in base alla Taylor Rule ne servirebbero almeno 
altri 2.500/3.000 mld  di dollari per riequilibrare il mercato, considerando che la curva è negativa.  

La generazione nata tra il 1965 e il 1980 sarà portata alla fame.  

Banco o non banco.  

(stampando si genera inflazione e si diminuisce il potere d'acquisto,  
lasciando correre si stacca la spina e si ferma l'economia...in entrambi i  casi, 
chi possiede 100 dollari oggi, tra ventanni non potrà comprarci  niente...o li avrà già spesi 
senza possibilità di riguadagnarli, lavorando!)   

P.S. Naturalmente nel breve...nonostante tutto...i mercati saliranno...perchè  il denaro stampato
non finirà mai nelle tasche degli ultimi, ma essendo in  mano alle banche inonderanno il mondo 
degli investimenti (equity- fixed&more...). 
Qualcuno prevede per i prossimi 6 mesi lo S&P oltre 1400, il  BUND intorno a 140 e il cross euro/dollaro 
tra 1,55 e 1,60.....   

Poi arriverà un altro crack (quello delle carte di credito?!?).   

Io che non sono economista penso che se continueranno su questa strada nei  prossimi ventanni 
assisteremo ad un andamento a "pettine" degli indici  azionari....guardando lo S&P pare che 
i primi due denti siano già stati  fatti....e la punta del terzo vada a compimento intorno al 2012.... 



mercoledì, ottobre 27, 2010

La guerra delle valute - facciamo le corna...

La Cina nonostante il rialzino dei tassi operato in settimana, non ne vuole sapere di svalutare lo Yuan. Così gli Stati Uniti continuano ad immettere denaro nel sistema e i Cinesi lo comprano. Anche Giappone e i Paesi Emergenti con in testa il Brasile si lamentano del continuo gioco al ribasso delle due superpotenze e adottano strategie simili o inseriscono tasse sull’ingresso dei capitali esteri. E l’Euro si rivaluta. Oltremodo. Paradossalmente l’economia più in crisi, quella europea, vede la propria moneta rivalutarsi del 15% nel giro di 1 mese e rischia così un vero e proprio collasso. Non basta quindi la fragilità del sistema finanziario e la disoccupazione, adesso c’è pure la guerra valutaria. L’Europa con la locomotiva tedesca ha chiuso con una leggera crescita un buon trimestre ma rischia di nuovo un tonfo sordo nel prossimo. A questo punto la guerra valutaria è iniziata e la BCE dovrebbe anch’essa cominciare a stampare moneta per arginare le politiche economiche degli altri, altrimenti i paesi con economie deboli come il nostro verranno spinti verso una nuova recessione, mentre renderà inutili i sacrifici dei paesi come Grecia Irlanda e Portogallo.

Sarebbe auspicabile un coordinamento delle politiche nazionali su scala mondiale, ma anche l’ultimo incontro del G7 e Fmi si è concluso con un fallimento sulle trattative sulla cooperazione economica globale e sui movimenti valutari ed è difficile prevedere un risultato positivo da quello koreano di questi giorni.

Nell’attuale scenario di stentata ripresa sono preoccupato soprattutto quando penso ai conti pubblici italiani. Si dice che il debito pubblico italiano è finanziato principalmente dagli italiani, ed è sicuramente vero, ma questo non ci mette automaticamente al riparo da problemi futuri. Il Debito Pubblico è rappresentato dalla massa di titoli in circolazione (BOT, BTP, CCT ) che ogni anno aumenta e che servono per finanziare il deficit Statale.

Qui sotto riporto una tabella che mostra l’andamento del debito negli ultimi anni confrontato con il PIL (in milioni di €) e l’aumento della vita media dei titoli in circolazione.

Quanto possiamo andare avanti così? Continuiamo da sempre ad accumulare debito e prima o poi proviamo ad indovinare chi dovrà saldare il conto.

Se oltre a questo ci aggiungiamo l’esplosione del forte indebitamento degli Enti Locali pari al 3,9% del PIL e il fatto che il 2011 sarà l’anno in cui molti Comuni, Province e Regioni dovranno iniziare a fare i conti con gli interessi degli Strumenti Derivati venduti dalle banche e acquistati da incapaci o delinquenziali amministratori locali sembra veramente di essere arrivati al punto di “non ritorno”.

Ricapitolando, ai fini del nostro scopo, facciamo le corna, speriamo che Trichet e i nostri governanti europei la smettano di essere ossessionati dall’inflazione e nello stesso tempo i nostrani “Berlusconi occasionali” diano inizio ad un risanamento efficace con misure, incentivi, investimenti veri e cambi di strategie che consentano di invertire un trend che ci sta portando direttamente al baratro.

Nel frattempo per i nostri investimenti continuiamo a perseverare la rotta della prudenza, quella tracciata da investimenti verso paesi scarsamente indebitati e con una buona crescita economica. Mari tranquilli, porti sicuri…


GIANLUCA CECCHINI

martedì, settembre 21, 2010

Allaricerca del rendimento perduto...

Uno degli asset di investimento più importanti è senza dubbio il mercato delle obbligazioni. E’ un mercato molto vasto che presenta vari livelli di rischio e sicuramente ricco di potenziali opportunità. L’apertura dei mercati a livello mondiale consente facilmente la gestione dei capitali anche in aree lontane con i migliori esperti di investimento. Fino a qualche anno fa era approssimativamente semplice investire i propri risparmi nei titoli del debito pubblico dello Stato, in quanto, con un rischio non sempre percepito, i risparmiatori impiegavano la riserva di capitale in bot , btp o cct con ottimi ritorni percentuali. Con l’avvento della moneta unica europea e la diminuzione dei tassi di interesse sono venute meno queste “certezze” e gli istituti bancari, alla ricerca costante di redditività, hanno immesso nel sistema molteplici strumenti che tendono a fornire all’investitore una illusoria performances al verificarsi di determinati risultati futuri presunti e con alti costi non sempre ben decifrabili. E’ il caso di strumenti strutturati, derivati certificates e roba simile.

Proprio certi strumenti sono stati protagonisti nelle ultime crisi, da quella tecnologica alla crisi immobiliare a quella successiva del credito, amplificando il fenomeno della riflessività dei mercati.

Chi, però, a inizio anno, come i nostri grandi gestori, ha investito correttamente la parte di riferimento del patrimonio su obbligazioni di paesi con basso indebitamento e con economie in salute, senza farsi attrarre magari dai presunti facili ritorni in mercati traballanti come quello greco, si è portato a casa ritorni importanti, gran parte derivati dalla rivalutazione valutarie.

L’EMBI (Emerging Market Bond Index) è l’indice che misura la performance dei bonds governativi dei paesi emergenti. Per capire il riposizionamento e i trend di crescita delle economie mondiali è sufficiente dare un’occhiata alla composizione di questo indice e il ritorno degli investimenti da inizio anno. Per esempio un Bond Latino Americano ha avuto una performance media in Euro del 23% mentre uno Asiatico del 27%.

Nella tabella possiamo notare i Credit Default Swap di alcuni paesi, che evidenziano come Messico (125) e Tailandia (107) presentano differenziali di rischio Default dello Stato Sovrano inferiori rispetto all’Italia (191) o alla Spagna (220).

Un discorso a parte meritano i titoli di stato legati all’inflazione, che rappresentano l’effettiva garanzia di ritorno sul capitale reale fatto salvo il Debito dello Stato di riferimento. Da noi esistono varie emissioni di Btp con spreads sull’inflazione interessanti.

Per quanto riguarda i Perpetuals, Subordinati o Ibridi sono titoli di credito, subordinati a certe condizioni, emessi da Enti, Società o Stati Sovrani, che non sono privilegiati in caso di fallimento e quindi garantiscono in maniera subordinata o secondaria la restituzione del capitale, rispetto ad altre emissioni obbligazionarie. Offrono però ritorni cedolari importanti e possono essere quindi appetibili da investitori con esigenze di ritorni periodici e con orizzonti di lungo termine. I Subordinati normalmente incorporano una scadenza (call) o delle finestre temporali dove l’emittente ha la facoltà di rimborsare il capitale. Anche Unicredit e San Paolo ne hanno emessi con cedole interessanti intorno al 9%. I Perpetuals possono essere paragonati ai vecchi prestiti irredimibili. E’ una tipologia di titoli che sembra possano tornare di moda, allo scopo di ridurre le esposizioni degli Stati Sovrani, e, nello stesso tempo, visto la perdurante crisi economica con la conseguente difficoltà di innalzamento dei tassi di sconto, offrire agli investitori un interessante strumento.

Una via d’uscita dal Tunnel del Debito Maledetto?

domenica, settembre 12, 2010

Learning....

TRADING INTERNAZIONALE

Eventi mondiali influenzano il mercato degli scambi internazionali. O piuttosto, gli eventi nel mondo influenzano la domanda e l’offerta del mercato, che influenzano a loro volta gli scambi internazionali. Eventi mondiali (politici, sociali, governativi, ecc.) ed altri fattori economici spostano continuamente le forze della domanda e dell’offerta, che hanno l’effetto di modificare i cambi tra valute.
Sintonizzarsi con quanto sta accadendo nel mondo è una strategia commerciale molto intelligente, dal momento che in diverse occasioni abbiamo modo di vedere come il mercato dei cambi subisca movimenti immediatamente dopo che notizie importanti e/o rapporti economici sono stati comunicati. La dimensione del paese determina il numero e la frequenza dei report e comunicati ad essa relativi, e quindi, potrebbe essere più conveniente (almeno inizialmente!) scambiare valuta di economie caratterizzate dalla diffusione di una gran quantità di notizie (quali, ad esempio, USD, EURO, JPY, GBP, CHF).
Informazioni utili:

Ricorda sempre che più una nazione è sana, migliore sarà la sua performance economica (e conseguentemente, più forte sarà la relativa valuta)!! La salute di un’economia è misurata da diversi fattori tra i quali: gli elevati livelli di occupazione, le vendite al dettaglio, l'utilizzo delle capacità produttive nonché il prodotto interno lordo. Inoltre, essa dipende dal livello del disavanzo pubblico e dalle fluttuazioni dei tassi d'inflazione.
Per comprendere la salute di un paese, bisogna ricercare i rapporti sui seguenti argomenti: (Gli esempi di cui sotto fanno riferimento al mercato statunitense)
-La crescita dei tassi di occupazione
-Il Prodotto Interno Lordo (PIL)
-La Bilancia Commerciale
-Le decisioni sul tasso ufficiale di sconto
-Le Vendite al Dettaglio
-I Beni durevoli
-Le variazioni dei tassi di inflazione
-I dati sull’importazione


Quali informazioni si ricavano da questi rapporti?

Ecco qualche esempio:


Occupazione:
Le richieste di indennità di disoccupazione sono comunicate settimanalmente e danno la misura di quante persone abbiano richiesto per la prima volta il riconoscimento di un’indennità di disoccupazione. Minori sono le domande presentate, migliore è la situazione economica in quanto le persone disoccupate tendono a spendere di meno: il che chiaramente ha un effetto negativo sull’economia del paese.


US: Stipendi

Il livello degli stipendi viene comunicato mensilmente dando in un certo senso la misura del numero dei nuovi lavori creati (escludendo il settore agricolo). Maggiore è il numero dei nuovi lavori creati, più forte risulta essere la valuta di quel paese in quanto essendo maggiore il numero delle persone occupate, più alto è il livello complessivo degli stipendi percepiti e conseguentemente maggiore è la quantità di denaro che probabilmente verrà destinata alla spesa.


Consumi:
L’indice generale dei prezzi al consumo (PCE): misura il tasso di inflazione e riflette il cambiamento dei prezzi al consumo di beni e servizi (escludendo gli alimentari e l'energia). Rilevanti cambiamenti nei prezzi al consumo hanno un effetto negativo sull'economia, perché introducono incertezza e l’incertezza spinge le persone a spendere meno.
Le vendite al dettaglio: vengono comunicate una volta al mese e danno la misura del valore delle vendite al dettaglio. Un trend di crescita di questo valore sta a significare che l’economia nazionale cresce in maniera più solida in quanto implica che le persone spendono di più.


Il Prodotto Interno Lordo annuo(PIL):

è un indice che misura il valore dei beni e servizi prodotti dall’economia di un paese. Anche in questo caso, un trend di crescita di questo valore sta a significare che l’economia nazionale cresce in modo più solido, in quanto incoraggia le persone ad investire sul mercato azionario ed obbligazionario nazionale ed allo stesso tempo richiama l’attenzione degli investitori stranieri.


La Bilancia Commerciale:

misura la differenza tra il valore delle esportazioni di beni e servizi e di quello delle importazioni. Una bilancia commerciale positiva indica che il valore dei beni e servizi esportati è maggiore rispetto a quello dei beni e servizi importati. Un trend positivo di questo valore sta a significare che la valuta nazionale diventa più forte in quanto maggiore è la domanda per le esportazioni, maggiore è il livello occupazionale e del prodotto interno lordo del paese esportatore. Questo solitamente implica che gli stranieri venderanno la propria valuta per acquistare quella del paese esportatore.


L’indice specifico dei prezzi al consumo (CPI)

In termini semplici, questo indice misura l’incremento dei prezzi di uno specifico paniere di beni e servizi (quali ad esempio, alimentari, trasporti, case, ecc). Quanto maggiore è questo indice, tanto maggiore saranno i prezzi di quel determinato paniere di beni e servizi. Questo sta a significare che adesso l’acquisto di quel determinato insieme di beni e servizi costerà di più. Un trend di crescita di questo indicatore ha un effetto positivo sull’economia nazionale (e conseguentemente sulla relativa valuta), in quanto significa che le persone sono in grado di acquistare quei beni e servizi nonostante l’incremento dei prezzi.


Beni Immobili:


Stati Uniti (US):

Le vendite di abitazioni in corso: misura l’attività esistente sulle vendite di case in corso, escludendo quindi quelle di nuova costruzione. Questo include ville singole e bifamiliari nonché appartamenti in palazzine o condomini. Maggiore è la domanda di acquisto di case, migliore è la situazione economica, perché le persone sono abbastanza sicure dell'investimento nel mattone. Inoltre, questa tipologia di investimenti è accompagnata da acquisti di mobili ed attrezzature elettriche ed elettroniche, che sono entrambi positivi per l’economia in generale.


Stati Uniti (US):

Le costruzioni di nuove abitazioni misurano le nuove costruzioni in aree residenziali. Maggiore è il numero di nuove costruzioni, più forte è la valuta nazionale in quanto sta ad indicare che il settore dell’edilizia privata è sano e che le persone investono in esso.


Industria manifatturiera:


US: L’indice ISM Mfg misura l’attività dei responsabili acquisti nel settore manifatturiero. Un trend in crescita è sintomo di una valuta che diventa più forte poiché i responsabili di acquisto sono un buon indicatore; infatti il crescere del loro numero è sintomo di una crescita anche della performance della società e, in ultima analisi, dei risultati economici-finanziari dell’economia in generale, per effetto dell’aumento del numero e dei volumi degli acquisti.


La Produzione Industriale misura il valore della produzione delle fabbriche, delle miniere e delle aziende di utenza. La crescita di questo indicatore ha l’effetto di rendere più forte la valuta nazionale, in quanto maggiori livelli di questo indice stanno a significare un incremento nei beni prodotti e venduti con l’effetto ultimo che le persone guadagnano e spendono di più.


L’indice dei prezzi di fabbrica esamina le differenze nei prezzi di vendita di beni e servizi applicati dai produttori all’interno della zona Euro. Poiché i produttori tendono ad incrementare i propri prezzi in seguito a maggiori costi di produzione, questo indice potrebbe essere considerato come un indicatore dell’inflazione. Un incremento di questo indice potrebbe spingere la Banca Centrale Europea ad aumentare il tasso ufficiale di sconto. Un drastico decremento di questo indice comporta una riduzione dei prezzi che è sintomo di una recessione economica imminente.


Le ordinazioni di beni durevoli:

misurano il valore dei beni con una vita utile attesa di almeno tre anni, acquistati da consumatori in cerca di prodotti nazionali. Questo indicatore misura in un certo senso il livello degli impegni futuri dei produttori poiché questi ultimi dovranno lavorare per evadere le ordinazioni. Pertanto, un trend di crescita di questo indicatore determina un impatto positivo sulla valuta nazionale.


Annunci dei tassi d’interesse:
Regno Unito (UK): gli annunci da parte della Banca d’Inghilterra (Bank of England) — La Commissione di Politica Monetaria della Banca d’Inghilterra (Bank of England) definisce ogni mese il livello del tasso nazionale d’interesse a breve termine.
Unione Europea (EU): gli annunci della Banca Centrale Europea — Il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea stabilisce ogni mese il livello del tasso d’interesse a breve termine applicabile a livello dell’intera Unione Europea.
Stati Uniti (US): gli annunci della Federal Bank (FED) — Il comitato della Banca Federale statunitense vota otto volte all’anno.
Immediatamente dopo il voto, il risultato è comunicato ufficialmente (e questo vale sia per gli annunci della Banca d’Inghilterra, sia per gli annunci della Banca Centrale Europea sia per quelli della Banca Federale Statunitense). Tale comunicato viene accompagnato da un breve commento sulle condizioni economiche che hanno influenzato la decisione. I tassi d’interesse dipendono principalmente dall’andamento dell’inflazione. L’obiettivo finale è quello di mantenere stabili i livelli dei prezzi. Pertanto, quando l’inflazione cresce ad un tasso annuo superiore al 2%, le banche tenderanno solitamente ad alzare i tassi d’interesse al fine di abbassare i prezzi. Alti tassi d’interesse attraggono gli investimenti stranieri, che determinano quindi un aumento della domanda di valuta del paese. Ciò sta a significare che un trend di crescita dei tassi d’interesse ha un effetto positivo sulla valorizzazione della valuta nazionale.

Verbali degli incontri della Commissione della Banca Federale Statunitense:

si tratta di verbali che consentono di comprendere le ragioni di fondo che hanno portato a determinate decisioni riguardo ai tassi d’interesse e alla politica monetaria.


Indagini di mercato:


Unione Europea (EU): i sondaggi ZEW (Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung) forniscono le opinioni dei maggiori esperti finanziari con riguardo alle prospettive economiche dell’Europa. Ogni mese vengono messi a confronto opinionisti che prevedono una crescita dell’economia con quelli che si aspettano una recessione. .


Stati Uniti(US): Il Chicago PMI misura la salute del settore economico di Chicago. Ogni mese i responsabili di acquisto rispondono ad un’indagine relativa all’attività della propria azienda (se è maggiore o minore rispetto al mese precedente) in termini di produzione, acquisti, personale occupato, inventario, ordinazioni e prezzi.


Il Ministero del Tesoro – Dipartimento Capitali Internazionali (NET TIC) analizza i flussi monetari dei mercati finanziari (quali i mercati azionari ed obbligazionari) da e verso gli Stati Uniti. Il valore chiave, espresso in milioni di dollari, rappresenta la differenza tra il valore dei titoli stranieri acquistati dagli Americani ed il valore dei titoli americani acquistati da investitori stranieri. Questo è un indicatore importante dell’economia americana che consente di comprendere la domanda estera per investimenti in Dollari Americani. Ad esempio, se gli investitori degli Stati Uniti acquistassero 5.000 Milioni di Dollari Americani di titoli stranieri e gli investitori stranieri acquistassero 20.000 Milioni di Dollari Americani, allora il saldo netto sarebbe 15.000 Milioni.


Indice di fiducia dei consumatori: misura il comportamento dei consumatori al variare delle condizioni economiche e come essi valutano le prospettive economiche future. Valori elevati rappresentano un certo ottimismo dei consumatori; ciò significa che i consumatori sono ottimisti verso le prospettive economiche future. Ne consegue che i consumatori tendono a comprare di più con l’effetto di stimolare l’economia.

È bene sapere alcune altre cose:
In generale, si può affermare che la comunicazione di notizie che siano in linea con le aspettative non causano significativi movimenti di mercato.
Le differenze tra le aspettative del mercato e le notizie comunicate possano causare la volatilità del mercato che a sua volta potrebbe condurre ad uno sviluppo verso una specifica direzione.
Tali occasioni sono generalmente di breve durata; potrebbero durare solo pochi minuti o persino solo alcuni secondi.
I mercati in cui le movimentazioni si presentino costantemente non saranno solitamente influenzati in maniera rilevante dalle notizie comunicate mentre, dall’altro canto, un mercato calmo può essere influenzato significatamene in seguito ad una determinata notizia.

NON DIMENTICARE: Non importa quanti avvenimenti segui e di quante notizie vieni a conoscenza, e non importa quanto tu sia a conoscenza dei mercati dei cambi internazionali e delle loro tendenze ed evoluzioni—Il Trading implica sempre dei rischi!!!

venerdì, settembre 10, 2010

L’oro e i megatrend del nuovo decennio...

L’informatica segna il cammino dell’innovazione tecnologica. Le energie alternative insidiano la leadership del petrolio come fonte energetica. Le profonde trasformazioni economiche derivate dalla globalizzazione dei mercati, i cambiamenti climatici, le dinamiche demografiche disegnano nuove frontiere geopolitiche. Il nuovo decennio decreterà il sorpasso delle economie dei paesi emergenti nei confronti dei paesi che fin qui hanno fatto la storia economica moderna.

L’acqua, le foreste, l’energia alternativa, la biotecnologia, le comunicazioni digitali, i farmaci generici sono i grandi driver potenziali per i prossimi anni, ma, nel frattempo che le potenti multinazionali decidano di cambiare business e farci vivere in un mondo migliore, con una crescita economica sostenibile dal nostro pianeta, l’oro ha ritrovato lo status di bene rifugio grazie alla recente crisi del credito che ha causato una generale perdita di fiducia nelle istituzioni. L’investimento alternativo nel metallo prezioso, è risultato sempre particolarmente interessante perché, come riportato nelle figure, ha dimostrato che l’andamento del suo prezzo ha una bassa correlazione con quello delle altre attività finanziarie. (1 = correlazione perfetta, 0 = nessuna correlazione, -1 = correlazione inversa)

Per questo motivo, una parte del patrimonio in oro fisico, permette agli investitori di ottenere una maggiore diversificazione del portafoglio, con un conseguente miglioramento del profilo di rischio/rendimento. Il problema è la conservazione di tale attività. Per questo sono nati strumenti finanziari, come i Fondi/Sicav o gli Etf, che consentono di difendersi dai deprezzamenti degli altri mercati, compreso quello valutario, evitando i costi di assicurazione o di deposito nei caveau delle banche.

Nell’odierno contesto in cui il problema di un riemergere dell’inflazione è di grande attualità, le prospettive per l’andamento del corso del metallo giallo possono continuare a risultare interessanti. I Paesi dei mercati emergenti, con il miglioramento del tenore di vita della propria popolazione, saranno un ulteriore volano al sostenimento della domanda d’oro in vari settori, dai beni di lusso alle applicazioni industriali e medicali. L’offerta, inoltre, credo che risulterà sempre più deficitaria per gli alti costi estrattivi e la scarsità di nuovi giacimenti. Certo è che i valori attuali sono alti e probabilmente “scontano” già tutto questo. In ogni modo credo che prendere in considerazione una diversificazione su questo asset sia doverosa almeno per una quota del portafoglio.

Nell’ottica della decorrelazione degli asset e della composizione del portafoglio per il nuovo decennio mi sento di dover fare un accenno anche a strumenti finanziari alternativi e a settori come gli Hedge Funds, il Private Equity e l’ Immobiliare, comunque da tenere in considerazione. Sono classi di attivo poco sviluppate in Europa mentre in USA la loro quota di mercato è più significativa. Gli Hedge Funds, in Italia chiamati anche Fondi Speculativi, hanno una vasta gamma di applicazioni. Sono fondi che utilizzano strategie di investimento non convenzionali ma non è detto che abbiano un indice di rischio più alto degli strumenti tradizionali, basta conoscerli.

GIANLUCA CECCHINI

venerdì, settembre 03, 2010

Appetite for the risk...

Se questo "appetito per il rischio" è concreto e reale lo S&P500 dovrebbe andare a testare 1160 (116,88 SPY vedi grafico mensile precedente..) e superare quella che pareva la (b) di 2 prima di formare la (c) di 2.
Posizioni di medio periodo, al momento, sono da aprirsi solo al ribasso al break-down (anche intraday) del minimo della candela contrassegnata dalla lettera b in giallo (104 SPY).

giovedì, settembre 02, 2010

Aggiornamenti grafici...e spunti operativi...


Siamo all'interno di un'onda II, i movimenti tarantolati degli ultimi due mesi lo confermano palesemente, pertanto il consiglio rimane quello di evitare prese di posizioni almeno fino alla fine di settembre (per il medio periodo). Mentre in intraday sono da privelegiare operazioni short al taglio della SMA 89 con RSI 89 inferiore a 50 (su un grafico ad 1 minuto)...stoploss con RSI 89 sopra a 50 e prese di beneficio di 2 /3 punti.

domenica, agosto 22, 2010

Sarà una DeutschEuropa?

Proseguono i riallineamenti delle varie economie con valutazioni e svalutazioni varie.
Allarmi sono stati lanciati da alcuni economisti circa la corsa di valute come il Real brasiliano o il Dollaro australiano, valute di economie in grande salute al contrario della debolezza del nostro Euro e del Dollaro USA che è arrivato a scambiare ai minimi degli ultimi 15 anni contro lo Yen giapponese.
Fattori macroeconomici, variabili sistemiche di economie in crescita, come il prodotto interno lordo, la domanda e l’offerta aggregata, i consumi, gli investimenti, le esportazioni, le importazioni ecc, determinano movimenti spesso bruschi dei mercati valutari, rallentati come clown acrobati solo da decisioni drastiche per poi comunque assestarsi nel tempo in punti di equilibrio sempre poco stabili, in attesa di nuovi eventi. Il Forex, il mercato delle valute, ha sempre avuto la reputazione di un mercato difficile, imprevedibile ma, sinceramente, negli ultimi 20 anni le valute di economie in crescita si sono sempre comportate molto bene, naturalmente.
Record di richieste di sussidi di disoccupazione in USA, resta questo il più grande problema. Come può esserci una ripresa dei consumi se aumenta la disoccupazione? Gli Stati Occidentali sono costretti a tenere ancora bassi i tassi di interesse a causa della mancata ripresa economica, con il rischio di ripetere errori già commessi negli anni 90 e a seguire dai giapponesi con le conseguenze deflazionistiche aggravate però dalla difficoltà di riassorbire i debiti.
In Europa, l’economia tedesca pare stia correndo da sola, a parte timidi segnali britannici.
La Germania dovrà abbattere altri muri? Il sostentamento dei paesi in difficoltà tramite l’acquisto dei titoli dei debiti pubblici , la competitività e la diversa velocità di crescita sono già oggi oggetto di forte discordia tra la Germania e il resto dell’Unione, il che non fa stare tranquilli sulle politiche che saranno intraprese prossimamente.
Sarà una Deutcheuropa, finiremo annessi , è questa la nostra speranza?

GIANLUCA CECCHINI

venerdì, agosto 13, 2010

Chiuso il LONG...HAWMASystem resta FLAT....

...come avevo scritto non effettuerò il reverse e mi prendo una pausa di studio e riflessione (oltre che riposarmi!).

La posizione LONG IUSA @ 8,565 è stata chiusa in apertura @ 8,455

Il prossimo obiettivo sarà HAWMA 2.0 che lavorerà tra ottobre e gennaio e tra marzo e maggio, diminuendo l'operatività a favore di una migliore qualità della vita....perchè come diceva Laurence Peter:

"Gran parte del progresso nella qualità della vita è il risultato dell'opera
di individui impegnati a fare ciascuno il proprio dovere con abilità e coscienza.
Molte scontentezze personali, nonché tanti difetti dei prodotti e dei servizi,
sono la conseguenza del tenere lo sguardo fisso in alto, allo scalino superiore,
invece che dritto davanti a sé, al lavoro che si sta facendo".

A presto...
[nota]
IUSA e XSPS non sono performanti....infatti nonostante l'ultima posizione sia stata chiusa in gain sul sottostante, l'ETF è stato chiuso in perdita.
Forse dovremo usare SPY che permette sia il long che lo short.
E soprattutto replica al 100% l'indice S&P500.

domenica, agosto 08, 2010

Aggiornamento HAWMASystem...[LONG]

...un grafico da tenere a mente...

...tra Fortuna e Fortunali...

Notizie e dati si sono rincorsi negli ultimi giorni. Tra più o meno attendibili Stress Test delle banche e controversi risultati di indicatori economici, la percezione globale sull’economia mondiale non cambia e la fase di incertezza continua.

Gli USA rallentano la crescita, i mercati emergenti emergono (bene le “Tigri” ma le piazze finanziarie avevano già “scontato” la crescita di Cina e India: Shanghai è sotto da inizio anno di un buon 15%) e l’Europa è a strascico. Cosa hanno fatto a fare gli Stress Test se le banche tedesche, dopo che Commerzbank e varie Landesbanken ,che hanno passato l’esame solo dopo aver ricevuto aiuti statali, si sono rifiutate di comunicare le loro posizioni sui titoli esteri e quelle francesi si sono ripulite di questi scaricandoli alla Banca Centrale Europea? Meglio non andare oltre, probabilmente è meglio non guardare il bilancio della BCE e tralasciamo pure la gestione dei “Colletti Bianchi”, limitiamoci alla considerazione che le banche, soprattutto quelle tedesche, hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo sociale sul territorio e sono costrette a cercare reddito in operazioni finanziarie indebitandosi a basso costo e reinvestendo in titoli europei di “serie B” lucrando sul differenziale dei tassi ottenendo come effetto accessorio un controllo sull’intero sistema Europa.

L’Italia è un paese incredibile. Riusciamo a stare a galla ed è incredibile. Abbiamo una classe politica che nemmeno in Burundi (con tutto il rispetto, è un “luogo comune”)… I Cinesi ci studiano per come riuscire a sanare abusi edilizi, gli Americani sono increduli di come rimpatriamo i capitali. Il Genio in effetti non ci è mai mancato e questo, unito alla nostra magnifica terra, fa un po’ invidia. Da noi le sceneggiate politiche dominano la scena, passano in secondo piano problemi strutturali, debito pubblico di 1.827 miliardi che è il 118% del PIL (non parliamo degli enti locali e i loro "derivati"...zitti zitti) e le diverse economie e velocità che governano il paese. Quest’ anno la metà degli italiani non andrà in vacanza, nel contempo, però, sembra che stiano salendo retribuzioni e fiducia. II risparmio altra nostra virtù. Secondo le stime di Federalberghi il 46,3% della popolazione starà a casa quest’estate e il 54,9% per motivi economici. Secondo i dati ISTAT, d’altro canto, le retribuzioni sono aumentate e hanno fatto registrare i rialzi più elevati negli alimentari, bevande e tabacco (+2,5%), nelle telecomunicazioni (+4,5%),nell’ energia (+4,4%), nelle amministrazioni locali e nel Servizio sanitario nazionale (+4%). I settori dei servizi, delle costruzioni e della manifattura incassano un aumento di fiducia delle imprese mentre per i commercianti calano le aspettative sulle vendite e sono giudicate in accumulo le giacenze di magazzino.

Detto questo, la nostra gestione globale mantiene la struttura di portafoglio che le ha consentito di gestire con successo le oscillazioni dei mercati nel corso del 2010. Manteniamo perciò anche una posizione difensiva nei confronti dell'euro, preferendo valute di paesi non indebitati e con sana crescita economica. E’ in corso sicuramente una sorta di riequilibrio economico mondiale a favore dei paesi emergenti e la decisione del governo cinese di procedere gradualmente al rafforzamento dello Yuan insieme ai tagli imposti dalle amministrazioni pubbliche e dalle aziende private delle aree “occidentali” accelera questo processo e consolida questa convinzione.

Per quanto riguarda l’asset azionario si conferma ancora il limite del 20% di esposizione. I nostri talentuosi gestori di riferimento hanno già fatto scorte di titoli, per i loro portafogli, su mercati interessanti come quello delle risorse naturali e dell’energia mentre personalmente sto monitorando attentamente il mercato immobiliare americano, che però deve fare ancora i conti con “il freno a mano tirato” del perdurante alto tasso di disoccupazione.


Tra rallentamenti, crescite, inflazioni e deflazioni tra “fortuna e “fortunali”, bello e affascinante sarebbe il naufragar estivo, ma per gli investimenti di questo periodo preferisco citare un certo Severino Boezio filosofo romano del 400 d.c.…



Se abbandonassi le vele ai venti

avanzeresti non già nella direzione voluta

ma là dove i venti ti spingono


Per quanto mi riguarda, in questo periodo, contribuirò alla crescita del PIL nel senso che ristrutturo casa e io e mia moglie faremo come la metà degli Italiani che si godranno le loro belle native città, mentre i figli se la spasseranno, spero, il più possibile...

Buon Agosto


GIANLUCA CECCHINI

sabato, luglio 31, 2010

HAWMASystem settimana dal 2 al 6 agosto...


Non potendo seguire, per la prossima ottava posizioniamo uno stoploss con chiusura inferiore a 1056 indice. I due strumenti aggiuntivi che vedete sul grafico sono due ottimizzazioni (in particolare "Il Diamante" che considererei terminato), quella sul TRSI invece ancora non è perfetta ma si evidenzia un chiaro impulso rialzista in atto, non potentissimo, in quanto l'RSI è inferiore all'EMA di EMA del TRSI.
A risentirci settimana prossima e...IN CUBO ALLA BALENA! ^__^

giovedì, luglio 22, 2010

Di Case, di Prezzi e di Altri Indicatori...

Il Presidentissimo Americano ha varato la sua tanto attesa riforma finanziaria. Non sarà così facile dare un giudizio a breve su le oltre 2300 pagine del testo di legge e tutte le regole contenute. In sostanza l’obiettivo della legge è quello di garantire e tutelare i clienti degli istituti bancari contro i malaffari della finanza. Le banche commerciali, quelle cioè che possono fare raccolta e avere i depositi, non potranno investire per conto proprio in operazioni di trading o speculative, in operazioni hedge o di private equity, per una percentale superiore al 3% del proprio capitale. Per fare questo dovranno creare delle controllate separate. Credo che sia una cosa buona e giusta, vedremo se potrà essere considerato l’atto conclusivo della crisi dei “mutui sub-prime”.

Intanto la ripresa economica se c’è, non si vede. Dagli indicatori macroeconomici si evince che le aziende (quelle che non chiudono) faranno più utili dello scorso anno grazie ai bassi costi dell’indebitamento e ai tagli delle spese, ma i loro fatturati diminuiscono. La disoccupazione è stabilmente ai massimi livelli in USA e, alla faccia della “distribuzione della ricchezza”, ci sono sempre più poveri e sempre più ricchi e di conseguenza lo stato sociale intermedio continua ad assottigliarsi.

Sempre negli States, l’indice dei prezzi al consumo (CPI, Consumer Price Index) è calato per il terzo mese consecutivo e quello relativo alla fiducia dei consumatori (Michigan Consumer Sentiment Index) si è notevolmente ridotto rispetto a giugno, da 76 punti a 66,5 punti. Gli economisti avevano atteso un calo a 74,5 punti e in assoluto questa è la notizia che ha confermato il “rallentamento della crescita” e i dubbi sullo stato di salute della Economia Americana.

In concomitanza con questi ed altri indicatori macroeconomici (come i manifatturieri NY Empire State e il Philadelphia Fed) il cambio euro/$ si è riportato vicino a 1,30, dai minimi di 2 mesi fa confermando che anche la valuta americana non è proprio un “porto sicuro” contro gli attacchi dei pirati speculatori. Altra notizia che ha influenzato positivamente la valutazione dell’Euro è stata quella dei nuovi accordi industriali tra Germania e Cina siglati dalla Merkel e il premier cinese Wen Jiabao, il quale, strategicamente, ha confermato anche la volontà di sostenere la valutazione della moneta unica europea.

Il mercato immobiliare americano, che aveva dato dei timidi segnali di vita durante i primi mesi dell’anno ha ricevuto cattive notizie dagli ultimi dati. Da qualche mese sono sotto monitoraggio, per il nostro portafoglio, una manciata di primarie società quotate al NYSE e alcuni fondi coinvolti direttamente o indirettamente nel “mattone”. Da inizio 2010 hanno dato eccellenti risultati (intorno al 20%), ma dopo che il Governo USA ha terminato l’agevolazione del credito d'imposta per l'acquisto della prima casa, le valutazioni dei titoli delle imprese edili avranno difficoltà ad apprezzarsi ulteriormente. La National Association of Realtors (l'Associazione Agenti Immobiliari degli USA) ha comunicato in questi giorni il suo indice che misura l'andamento dei contratti di vendita di abitazioni già firmati ma non ancora conclusi (Pending Home Sales) che è calato a maggio rispetto ad aprile del 30%. Gli economisti avevano atteso un calo del 10,5%. La stessa Associazione, responsabile dell’importante indicatore sui contratti di vendita di abitazioni in corso (Existing Home Sales), ha comunicato che, lo stesso, è calato a maggio del 15,6%. Il Dipartimento del Commercio ha fatto sapere che le spese per costruzioni (Construction Spending) sono calate a maggio dello 0,2%. Gli economisti avevano atteso un calo dello 0,8% mentre Il dato di aprile è stato rivisto leggermente al ribasso, da +2,7% a +2,3%.

Il prezzo dell’oro è stornato dai massimi di un paio di mesi fa, ma rimane sempre molto alto

Forse non sarà una Double Dip Recession ma a me sembra che siamo sempre in “buca”.

La strategia per la nostra navigazione rimane sempre la stessa: al riparo dalle tempeste in porti sicuri (paesi con bassi indebitamenti) e affidarsi a grandi timonieri (solo gestori di eccellenza).

Buon Vento

GIANLUCA CECCHINI

martedì, luglio 20, 2010

Per tutti i fruitori dei segnali free di HAWMASystem...

...nel caso in cui scattasse nuovamente il segnale di short (altamente probabile vista la debolezza del pre-market...), sospenderò i segnali fino alla fine di agosto.

Considerando che tra giugno ed agosto passo più tempo in vacanza che al lavoro, invierò i segnali di HAWMA 2.0 (appena ritorno ci sarà la nuova versione corretta per la volatilità implicita) nel periodo compreso tra settembre e maggio (a meno che non abbiamo una posizione in essere, in tal caso l'ultima operazione sarà il segnale contrario il quale anzichè reversare farà chiudere tutte le posizioni).

A presto....

sabato, luglio 17, 2010

Aggiornamento HAWMASystem settimana 12-16 luglio 2010




Piccolo riepilogo, date alcune domande:
HAWMASystem è un TS tarato sul S&P 500 Index.
Per utilizzarlo è sufficiente seguire i segnali Short (con l'acquisto dell'ETF XSPS.MI) o Long (con l'acquisto dell'ETF IUSA.MI).
Ovviamente, l'acquisto di uno dei due ETF corrisponde alla vendita dell'altro, se già in portafoglio.
I segnali Long e Short vengono pubblicati sia su questo blog che su it.economia.borsa, in tempo reale.

[nota de l'orsotoro®: Ottimo lavoro, Doji...e nonostante tutto, direi ottima performance
considerando che siamo in linea con una strategia buy&hold sullo sp500.
Nonostante i due stoploss consecutivi e non considerando l'arbitraggio di ieri che ha
prodotto 20 punti di gain, semplicemente seguendo l'incrocio delle due WMA
(strategia descritta anche sul blog)
come scrissi su IT.ECONOMIA.BORSA venerdì alle 10:08:
"Il trend è palesemente al rialzo, anche se lo stocastico ieri sera ha
incrociato oltre 80 e potremmo assistere ad una rapida correzione sui
supporti che sono posizionati a 1086, 1077, 1063. Pertanto i fruitori di
HAWMAdaily devono alzare la guardia e tenere aperti i grafici a 5' e 30'
per hedgiare il long appena le wma incroceranno al ribasso."]

/Doji