giovedì, settembre 06, 2007

USA: PREVISIONI SUGLI UTILI AZIENDALI

Nel corso dell’ultimo anno, gli utili societari USA si sono mantenuti molto solidi, nonostante un rallentamento della crescita statunitense. Nel secondo trimestre del 2007 il Pil nominale è rallentato al 4,6% e il tasso di espansione dovrebbe diminuire ulteriormente in futuro. I fattori che caratterizzano la situazione corrente sono la solidità della congiuntura economica mondiale, il deprezzamento del dollaro e la maggiore disciplina e il livello di gestione aziendale. L’inasprimento delle condizioni finanziarie e il conseguente aggravarsi della crisi del mercato immobiliare americano rischiano di frenare ulteriormente l’attività economica. Tuttavia, si prevede che i profitti registrino incrementi a doppia cifra per il sesto anno consecutivo.
La robusta crescita globale, l’indebolimento del dollaro e le operazioni di acquisto di azioni proprie dovrebbero continuare a sostenere gli utili aziendali statunitensi, sebbene in futuro il calo della leva operativa e del potere di determinazione dei prezzi, l’aumento dei costi e il deterioramento della qualità del credito potrebbero rallentare questo andamento. Allo stesso modo, un eventuale rallentamento dell’espansione mondiale potrebbe causare una flessione dei prezzi delle commodity e della liquidità destinata al riacquisto di azioni proprie.
Secondo le nostre analisi, grazie ad una volatilità e a un premio al rischio più elevati, i rischi per il mercato azionario sono in linea con quelli legati ai risultati aziendali. Nonostante le valutazioni azionarie non particolarmente elevate, l’aspettativa di un rafforzamento della crescita, di un aumento dei margini e di un calo dell’inflazione e dei tassi d’interesse lasciano prevedere un miglioramento della crescita in futuro. Il proseguimento dell’espansione dei profitti aziendali è essenziale per il mercato azionario, che non sconta né una contrazione significativa dei margini né una diminuzione dei prezzi.
A breve termine l’andamento degli utili potrebbe risentire dell’indebolimento della crescita e della compressione dei margini. È inoltre possibile che il calo del potere di determinazione dei prezzi eroda i ricavi prima che il rallentamento dell’inflazione sia riuscito a ridurre i tassi d’interesse. Tuttavia, un miglioramento della crescita nel 2008 potrebbe migliorare la leva operativa e, di conseguenza, i margini di profitto stessi.

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