martedì, novembre 20, 2007

Tassi di interesse europei: il prossimo intervento sarà al ribasso?

All’ultima riunione la Bce non ha modificato i tassi confermando l’orientamento di attesa nei confronti dell’evoluzione dei prezzi e del quadro economico. Tuttavia, sebbene al momento i rischi appaiano bilanciati, non si può escludere che presto la politica monetaria possa orientarsi verso interventi mirati al sostegno della crescita.
Le ultime rilevazioni dell’indice dei prezzi al consumo hanno deluso le attese, segnalando un'accelerazione del tasso d’inflazione di Eurolandia pari al 2,6% in termini annui, inoltre, l'apprezzamento dell'euro finirà inevitabilmente per penalizzare la crescita.
L’indagine di ottobre sugli impieghi bancari evidenzia un inasprimento dei criteri di concessione di mutui a privati e imprese nel terzo trimestre, inoltre si prevede un ulteriore irrigidimento della politica creditizia prima della fine dell’anno, con conseguenze negative per l’attività economica.
L’indicatore della politica della Bce elaborato dal Global Currency Group è al momento neutro, visto il deterioramento fatto segnare negli ultimi mesi dai dati su fiducia e attività.
L’indicatore di Citigroup che misura il divario tra andamento previsto ed effettivo dell’attività economica già da tempo registra risultati negativi, e da luglio il dato si rivela regolarmente peggiore delle attese.
Un ulteriore rallentamento della crescita potrebbe contribuire a contenere le pressioni inflazionistiche, portando l’indicatore della politica monetaria (che prende in considerazione diverse variabili riconducibili ad attività, indagini e input produttivi) a segnalare un prossimo allentamento dei tassi.
Tale lettura coincide con le segnalazioni dell'indicatore sulle condizioni monetarie, che evidenzia la presenza di una politica estremamente restrittiva nell’area Euro. Pertanto, la Bce avrebbe in teoria un certo margine di manovra per ridurre i tassi in occasione del prossimo intervento.

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